PEOPLE

Caleido intervista Nina Yashar (Nilufar Gallery)

issue #26: inspiration-hunters

L’intervista su Caleido a Nina Yashar, gallerista e fondatrice di Nilufar Gallery, è la cover story della Issue #16, intitolata: Undiscovered design. Benvenuti in Caleido, diario d’ispirazione che contiene molte storie: di persone creative, di tendenze, di viaggi, di oggetti. / Leggi qui l’Editor’s letter

Diario di: @nilufargallery

@ninayashar @nilufargallery Ph. DSL Studio
@ninayashar @nilufargallery Ph. DSL Studio
1. Quando abbiamo pensato a questa issue sul Talent Scouting, il suo nome è emerso in modo univoco a tutti i livelli. Un traguardo frutto di un lavoro incessante che perdura inarrestabile da decenni. Che cosa significa, oggi, per lei essere considerata una talent scout? Sente addosso qualche obbligo, vincolo, o particolare aspettativa?

In realtà è un sentimento difficile da descrivere, sicuramente negli anni ho capito che devo sempre dare retta al mio istinto oltre a documentarmi molto e a fare ricerca. Ad ogni modo provo un grande senso di responsabilità e riconosco l’aspettativa del pubblico.

@ninayashar @nilufargallery
@ninayashar @nilufargallery
@nilufargallery Ph. Studio Pim Top
@nilufargallery Ph. Studio Pim Top
2. Questo progetto editoriale si chiama Caleido e prende il nome dallo spirito di ricerca caleidoscopica che ci contraddistingue, come creativi. Lei stessa può essere definita caleidoscopica, con un eclettico gioco di scomposizioni e ricomposizioni a tutti i livelli: nel suo lavoro di ricerca, nel suo background personale, nel suo stile, nel suo spirito da “mercante” (con l’accezione più elevata). Osservando la società contemporanea dal suo caleidoscopio, qual è la sfaccettatura (macro-trend) che emerge con maggior forza?

L’inarrestabile dissolvenza dei limiti e confini; ormai non si vedono più singoli stili, settori, movimenti, ma un ricco insieme di elementi e grande desiderio di allargare gli orizzonti. Ho sempre creduto nella forza dell’insieme piuttosto che dei singoli. Dalle sinergie e disuguaglianze nascono opportunità molto più affascinanti.

@nilufargallery Ph. Mattia Iotti
@nilufargallery Ph. Mattia Iotti
@ninayashar @nilufargallery
@ninayashar @nilufargallery
@nilufargallery
@nilufargallery
3. Il suo stile ha la capacità di essere armonico e dirompente allo stesso tempo, grazie al suo originale modo di creare degli insiemi stilistici intrecciati. Quanto rigore e quanta impulsività c’è dietro al suo lavoro?

Tanto rigore quanto impulsività; bisogna, come in tutte le cose, avere il giusto equilibrio. La cosa più importante è avere una direzione; io per esempio, mi sono sempre lasciata seguire dal mio istinto, che continua ancora oggi a definire la mia direzione.

davidandnicolas x @nilufargallery Ph. Mattia Iotti
davidandnicolas x @nilufargallery Ph. Mattia Iotti
@peterpilotto x @nilufargallery Ph. Amendolagine/Baracchia
@peterpilotto x @nilufargallery Ph. Amendolagine/Baracchia
4. Che rapporto ha con il “per sempre”?

Di timore e speranza, credo un po’ come per tutti.

@ninayashar @nilufargallery Ph. Mattia Iotti
@ninayashar @nilufargallery Ph. Mattia Iotti
5. Il mondo cambia e i modi di abitare evolvono. Il suo stile è invece così iconico e a-temporale che pare non aver bisogno di questi cambiamenti. È davvero così? Nella sua sfera privata, è una persona abitudinaria o ama il cambiamento?

Le cose vengono definite iconiche solo a distanza di tempo; penso che quanto di contemporaneo venga definito iconico debba essere accompagnato da scetticismo. Amo tante e svariate cose, incluso il cambiamento e l’abitudine, senza la pretesa o desiderio di creare icone.

@nilufargallery Ph. Mattia Iotti
@nilufargallery Ph. Mattia Iotti
@nilufargallery at airport Ph. Giovanni Emilio Galanello / Nicola Pietromarchi
@nilufargallery at airport Ph. Giovanni Emilio Galanello / Nicola Pietromarchi
6. La si definisce “la Regina di Milano”, e altri titoli simili. Ma lei Regina ci è diventata, lavorando assiduamente sin dai tempi del primo negozio di tappeti in via Bigli (aveva 22 anni). Se dovesse appuntare un ricordo risalente a quando era una pioniera di questo lavoro, quale sarebbe? C’è qualche progetto nel quale si sente ancora una beginner?

Ho tanti e bellissimi ricordi di quel periodo di grande scoperta; e la cosa più bella è che mi sento sempre una beginner, anche se è una definizione che oggi associo alla perenne scoperta di cose che ancora non so. Non riuscirei a fare il mio lavoro se così non fossi.

@ninayashar @nilufargallery
@ninayashar @nilufargallery
7. Ho letto delle marce femministe che negli anni 70 ha fatto fianco-a-fianco di molte altre donne (tra le quali Miuccia Prada). La moda è spesso stata un veicolo diretto di espressione per combattere battaglie sociali; dal canto suo, c’è stata qualche scelta, nel suo lavoro, fatta con questo preciso intento? Oggi scende ancora in campo? Se sì, per quali battaglie? Se no, perché?

Rispondo dicendovi che nella mia galleria siamo quasi tutte donne.

@ninayashar @nilufargallery Ph. Ruy Teixeira
@ninayashar @nilufargallery Ph. Ruy Teixeira
8. Quando parlano di lei, non parlano mai “solo” di un suo negozio, o una sua galleria… Il suo è sempre “un mondo”. Fatto di arte, di interior design, di collezionismo, di mecenatismo. C’è stato un momento nella sua vita nel quale ragionare “per universi” le ha creato un disagio? In che modo lo ha superato?

Non ho mai voluto ragionare in questi termini, proprio per non limitare le infinite possibilità legate dalla libertà di scelta che mi sono sempre permessa.

@nilufargallery
@nilufargallery
@nilufargallery
@nilufargallery
9. In che modo un’estetica così ricca di pezzi come quelli di Gio Ponti, Franco Albini, o Lina Bo Bardi si combina con dei nomi esordienti? Qual è il segreto, per un artista o un designer di nuova generazione, per riuscire a far convivere il proprio lavoro con la sacralità di certe icone assolute?

Consiglio di rispettarle, contemplarle e studiarle, ma non considerarle intoccabili. L’elemento che più preferisco del lavoro della galleria è proprio questo medley di stili. È importante riuscire a toccare, conoscere e rappresentare diversi stili; racconta bene la personalità e il gusto dell’uomo.

@olderstudio x @nilufargallery Ph. Mattia Greghi
@olderstudio x @nilufargallery Ph. Mattia Greghi
@bethanlaurawood x @nilufargallery Ph. Emanuele Tortora
@bethanlaurawood x @nilufargallery Ph. Emanuele Tortora
10. Qual è un oggetto della sua casa al quale non rinuncerebbe mai? Qual è il ricordo legato ad esso?

Ho un bellissimo portafiori di Peder Moss, un centrotavola rotondo realizzato con varie provette, ongnuna delle quali è pensata per accogliere un fiore. Un oggetto a cui sono molto cara e un modo insolito di vedere le composizioni floreali, è il protagonista della stanza da pranzo.

altro contenuto di questa issue:

No products in the cart.